Al via il progetto “Le Vie dei Sacri Monti. Alla riscoperta di un paesaggio culturale”

Categorie: Vita della RETEPubblicato il: 3 Giugno 20234,2 minuti di lettura

 

Sacro Monte di Varallo

La seconda montagna delle Alpi, i laghi più belli e vasti del Piemonte, le buone terre del riso e del vino, tanti parchi naturali e un bel numero di piccoli borghi dal grande fascino. E in più una galleria d’arte e di fede formata da santuari e Sacri Monti, vero patrimonio dell’umanità, raggiungibili a piedi con una rete formata da cinquecento chilometri di percorsi. Sono questi i numeri dello straordinario paesaggio culturale dell’Alto Piemonte, creato dalla natura e dall’uomo, dove ha preso il via il progetto Le Vie dei Sacri Monti: un nuovo progetto che “intreccia” cammini valorizzandone le rispettive identità, nato dalla sinergia fra l’esperienza della Associazione novarese Amici di Santiago,la gestione curata dall’Ente di Gestione dei Sacri Monti piemontesi   e il sostegno economico della Compagnia di San Paolo.

Capofila e partners

Infatti il progetto, sostenuto tramite il bando “Territori in luce” della Compagnia di San Paolo, ha come capofila l’Ente di Gestione dei Sacri Monti piemontesi e come partner l’Associazione novarese Amici di Santiago, per i cammini di San Bernardo e di San Carlo, l’associazione Sportway per il Grand Tour del Lago d’Orta, il Rotary Club Orta San Giulio e l’ATL Distretto dei Laghi. Il progetto prevede la promozione e frequentazione dei cammini dell’Alto Piemonte, eventi culturali, conferenze, spettacoli ed escursioni guidate, allo scopo di portare sempre più persone verso un turismo consapevole e ricco di esperienze.

Si tratta di una offerta di valore mondiale a favore di un territorio già a forte vocazione turistica, ma ancora molto legato ai laghi e alle vallate alpine.

 

I cammini

Il fulcro del progetto è dato, anche in questo caso, dall’incontro di tre cammini sul Lago d’Orta che generano una sorta di forza centrifuga verso i Sacri Monti dell’Alto Piemonte, veri musei a cielo aperto. Dal passo del Sempione si sviluppa verso sud il Cammino di San Bernardo, 9 tappe ufficiali più sette varianti per oltre 300 chilometri. Transita dal Sacro Monte Calvario di Domodossola, tocca Orta e raggiunge Novara, passando in pratica dal monte al piano. Dal grandioso complesso del San Carlone di Arona corre in senso orizzontale il Cammino di San Carlo, 12 tappe e 205 chilometri, per raggiungere a Viverone la Via Francigena romana. Ideato nel 2003 e camminato dal 2010, è ormai frequentato da migliaia di pellegrini. Sulle orme più volte calcate dal grande Borromeo, il cammino tocca Orta, raggiunge il meraviglioso scrigno artistico del Sacro Monte di Varallo e passa dal Santuario di Oropa. I due cammini fanno capo alla consocita associazione novarese Amici di Santiago..

A completare il sistema arriva buon ultimo il Grand Tour del Lago d’Orta, lungo 115 chilometri, divisi in 5 tappe. Nato nel 2021, ha saputo raccogliere le realtà di questa storia millenaria, condensandole in uno spettacolare anello attorno al lago più romantico d’Italia.

Percorrendo la Via delle Genti, percorso storico sulla sponda occidentale del Lago Maggiore, che deve il proprio nome al fatto che innesta sulla via Gottardo, detta anche “via delle Genti – è raggiungibile a piedi anche il Sacro Monte di Ghiffa, quarto complesso devozionale coinvolto nel progetto.

I santi

Qual è il valore più importante dei Cammini dell’Alto Piemonte? È la loro capacità di interazione, che lega paesaggio, leggende e storia e permette di coglierne l’essenza con pochi passi. Ad esempio, in una stessa giornata di cammino sul lago d’Orta possiamo incontrare le tracce fisiche e i segni distintivi di tre santi fondamentali della storia cristiana.

Il monaco greco san Giulio d’Orta arriva qui nel IV secolo, vede una piccola isola al centro del lago e decide di edificare in quel luogo la sua centesima chiesa. La leggenda devozionale lo vede navigare sulle acque, a bordo del suo mantello, per andare a sconfiggere draghi e serpenti che popolavano l’isola, evidente simbolo di superstizione pagana.

San Bernardo delle Alpi è in cammino attraverso le Alpi nel XI secolo. Nasce ad Aosta, ma viene citato come originario di Menthon-Saint-Bernard, sul lago di Annecy, dove pare non sia mai stato. Fonda ospizi sui valichi valdostani più alti e su quello del Sempione, muore a Novara durante l’ennesimo viaggio e nel Duomo novarese si trovano le sue millenarie reliquie.

San Carlo Borromeo, altopiemontese di fatto, nasce ad Arona nel 1538. Diventa santo nel 1610, a soli 26 anni dalla morte, ed è uno dei massimi riformatori della Chiesa cattolica. I suoi passi sulle terre biellesi, valsesiane e novaresi sono segnati da tracce continue, nelle chiese e affreschi. Ma anche di massi dove si è riposato, fontane dove ha trovato ristoro e dimore che lo hanno ospitato.

E se manca un quarto a questa santa tavolata, ecco la storia di san Francesco d’Assisi, ben rappresentata al Sacro Monte di Orta. Il suo cantico d’amore per la natura è il giusto compendio per capire lo straordinario valore spirituale e paesaggistico dell’insieme.

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