Il Cammino Minerario di Santa Barbara è un itinerario storico, culturale, ambientale e religioso dedicato a Santa Barbara che si sviluppa per circa 250 chilometri lungo gli antichi cammini minerari che attraversano i luoghi di culto e le chiese dedicate alla Santa Patrona dei minatori nel grande bacino minerario dismesso del Sulcis Iglesiente Guspinese che include il 65% dell’intera superficie del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna riconosciuto dall’UNESCO e istituito con decreto ministeriale del 16 ottobre 2001 in attuazione di quanto disposto dalla legge 23 dicembre 2000, n. 388.
Attraverso i luoghi di culto dedicati a Santa Barbara si vogliono riscoprire gli antichi cammini storici delle miniere costituiti dai sentieri percorsi dai minatori per recarsi nei posti di lavoro e dalle vecchie mulattiere e ferrovie realizzate in passato per il trasporto dei minerali grezzi e mercantili, lungo i quali è conservato lo straordinario patrimonio tecnico-scientifico, storico-culturale, paesaggistico-ambientale e socio-antropologico della millenaria epopea mineraria della Sardegna che ha contribuito a far nascere la civiltà industriale del continente europeo.
Tali antichi cammini possono essere oggi considerati tra i primi ITINERARI CULTURALI EUROPEI in quanto hanno favorito, fin dal neolitico antico, l’incontro e gli scambi commerciali e culturali tra i popoli del vecchio continente contribuendo a creare il patrimonio comune dell’identità culturale europea.
Per queste ragioni si intende perseguire l’obiettivo di inserire il Cammino Minerario di Santa Barbara tra gli Itinerari Culturali Europei  istituiti dal Consiglio d’Europa, con lo scopo di dare avvio alla creazione, anche nei restanti vecchi bacini minerari europei, di una rete di cammini minerari europei dedicati alla comune Patrona dei minatori con la loro messa in rete quale prodotto tematico di turismo sostenibile di livello transnazionale dell’Unione Europea.

Con tali nuovi itinerari si fornirà valore aggiunto al settore turistico regionale ed europeo incrementando la sostenibilità e la competitività del turismo culturale durevole che, negli ultimi 10 anni, ha fatto registrare una notevole crescita proprio nel settore dell’archeologia industriale e delle identità e culture locali che costituiscono i tratti essenziali e innovativi dell’offerta turistica proposta nei grandi, vecchi e dismessi bacini minerari europei.

Gli itinerari minerari europei, infatti, rappresentano una proposta innovativa del turismo sostenibile in quanto si tratta di nuove destinazioni fuori dai luoghi comuni dei grandi flussi turistici europei che incrementano la mobilità dolce del turismo contribuendo in misura sostanziale al contenimento della emissione di Co2 del settore turistico e più in generale alla tutela e alla protezione del patrimonio naturale.