L’Associazione Amici di San Colombano, che si è costituita nel 1951 e che annovera circa 200 soci, si propone di tenere viva e di promuovere la memoria di San Colombano, il grande abate irlandese che è stato padre, con San Benedetto, del monachesimo in Europa. Fattosi peregrinus pro Domino, egli ha percorso all’inizio del Medioevo l’Europa intera fondando monasteri in Francia, Germania, Austria, Svizzera e anticipandovi l’avvento del monachesimo benedettino. Giunto infine in Italia e divenuto mediatore dei rapporti tra i Longobardi ed il Papato, ha chiuso i suoi giorni (+615) a Bobbio, nell’Appennino settentrionale, sede della sua ultima celebre abbazia (la Montecassino del Nord). Nel ricordo di San Colombano l’Associazione organizza incontri, conferenze, convegni e viaggi di istruzione nelle diverse località colombaniane europee, anche in collaborazione con le locali e corrispondenti associazioni, oltre a curare pubblicazioni e manifestazioni diverse. Da alcuni anni l’Associazione, cofondatrice della Rete dei Cammini, è impegnata nella riscoperta e nella valorizzazione della Via degli Abati, antico itinerario di collegamento tra la Langobardia e la Tuscia, promosso dai sovrani longobardi agli albori della Via Francigena. L’itinerario aveva una tappa fondamentale nell’abbazia di Bobbio, dove la tomba di San Colombano era luogo di pellegrinaggio internazionale, specie per i viandanti provenienti dalle Isole Britanniche e diretti a Roma. Questo storico percorso ha continuato ad essere utilizzato a lungo, come variante montana della Via Francigena per l’attraversamento dell’Appennino, non solo dai pellegrini ma anche dagli abati di Bobbio in viaggio per Roma, da cui l’abbazia direttamente dipendeva. Per la promozione della Via degli Abati è stato organizzato un convegno internazionale, seguito da diverse pubblicazioni; è stato segnato l’intero tracciato; è stata sponsorizzata la manifestazione sportiva di ultra-trail “Abbots Way” e più di recente è stata pubblicata la carto-guida escursionistica (da Bobbio a Pontremoli via Bardi e Borgotaro) in collaborazione con il CAI e le amministrazioni locali interessate.